Cos’è la localizzazione?
La localizzazione consiste essenzialmente nella traduzione di un testo secondo gli standard, le convenzioni, le normative e le esigenze culturali di un determinato Paese. Può trattarsi di materiale pubblicitario, packaging, filmati ma, soprattutto, di programmi software o di siti web. L’attività non è limitata alla traduzione ma implica la modifica di determinati standard che variano da Paese a Paese.
Adattamento linguistico
Un esempio è costituito dall’uso di differenti unità di misura, valute, indirizzi, fino ad arrivare agli ambienti operativi, ai codici pagina e ai caratteri (ogni alfabeto è gestito da differenti set di caratteri: ASCII, ANSI, UNICODE, ecc.). L’obiettivo finale della localizzazione è quello di consentire un corretto utilizzo di un prodotto (ad esempio un programma software) rispettando le abitudini culturali e le aspettative dell’utente finale.
Esperienza e utilizzo del mezzo adeguato
Tale risultato richiede specifiche competenze e l’utilizzo di appropriati strumenti software. La localizzazione di un data base differisce sostanzialmente da quella di un programma CAD; ogni programma, inoltre, è sviluppato per un determinato ambiente operativo (UNIX, Windows, OS/2, Macintosh) caratterizzato da una propria terminologia e da specifici strumenti di sviluppo. Alcuni file, ad esempio gli Aiuti in linea, contengono codici nascosti, collegamenti ipertestuali, testi preformattati; ovvero una serie di elementi che, qualora trascurati, rischiano di rendere il prodotto non funzionante.
Tutte le direzioni
Tecnica e competenza devono poter interagire in un vasto numero di circostanze che, se trascurate, possono compromettere il corretto funzionamento di un programma (si pensi, a titolo esemplificativo, all’esigenza di ridimensionare il contenuto di un testo qualora superi la lunghezza predeterminata di una stringa). Il successo della localizzazione, pertanto, nasce dall’integrazione di competenze informatiche, editoriali, linguistiche e culturali.