Italiani all’estero: nuove sanzioni per chi non è iscritto all’A.I.R.E. Cosa cambia con la legge n. 213 del 2023

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di Michela de Julio
Consulente legale esperta in riconoscimento titoli di studio
e qualifiche professionali esteri in Italia

L’Italia, in un audace slancio verso l’innovazione nella gestione dei propri cittadini a livello globale, ha riformulato il proprio apparato legislativo, con un occhio di riguardo per l’A.I.R.E. (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero). Con l’introduzione della Legge n. 213 del 2023, entrata in vigore il 30 dicembre 2023 e nota come Legge di Bilancio, il nostro Paese adotta un approccio più rigoroso in materia di conformità e precisione nelle iscrizioni anagrafiche. Questa legge apporta una modifica sostanziale all’articolo 11 della storica Legge n. 1228/1954 e di quella n. 470/1988, sull’anagrafe e censimento degli italiani all’estero, istituendo un regime di sanzioni che oscilla tra i 100 e i 1000 euro, destinato ai cittadini italiani residenti all’estero che non hanno adempiuto ai loro doveri di registrazione. Ma c’è di più: la normativa non si limita ad essere sanzionatoria. Questa si caratterizza per una notevole capacità di comprensione e flessibilità. Nei casi in cui le violazioni non siano state ufficialmente riscontrate e le misure correttive vengano adottate entro un termine di tolleranza di 90 giorni, le sanzioni amministrative applicabili possono subire una riduzione sostanziale, riflettendo un’attenzione verso le circostanze personali specifiche di ogni cittadino.


 

Il recente emendamento normativo sulla registrazione dei cittadini residenti all’estero comporta indubbiamente conseguenze significative, soprattutto per i numerosi italiani nel mondo che non hanno ancora provveduto a finalizzare la propria iscrizione all’A.I.R.E. Con le nuove sanzioni previste per la mancata conformità, l’Italia sottolinea fortemente l’importanza di mantenere registrazioni accurate e aggiornate dei suoi cittadini all’estero. Questa iniziativa, che si allinea con l’obiettivo del governo italiano di mantenere stretti legami con gli italiani in tutto il mondo, è un elemento chiave dell’impegno di Giorgia Meloni per una gestione efficace della folta comunità italiana sparsa per il mondo, sottolineando l’intento di rafforzamento del legame tra l’Italia e la sua comunità internazionale.

Ma vi è di più: le nuove norme hanno un raggio d’azione più ampio di quanto si possa pensare. Non riguardano solo gli italiani con una singola cittadinanza, ma si estendono anche a coloro che vivono all’estero con doppia o tripla cittadinanza. Questo approccio inclusivo sottolinea che ogni individuo che gode del beneficio della cittadinanza italiana, indipendentemente da altri legami nazionali, ha la responsabilità di rispettare i requisiti legali, inclusa l’iscrizione obbligatoria all’A.I.R.E. Questa previsione riflette l’impegno profondo del legislatore italiano nel garantire che tutti i suoi cittadini, a prescindere dal luogo di residenza o dalla complessità delle loro affiliazioni internazionali, mantengano un legame forte e chiaro con la loro terra d’origine o di adozione.

 

Ma andiamo ad esaminare più da vicino il significato di questa tanto acclamata disposizione normativa.

 

Che cos’è l’A.I.R.E.

L’A.I.R.E., acronimo di Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, è un registro ufficiale introdotto dalla Legge n. 470 del 27 ottobre 1988. Questo registro è destinato ai cittadini italiani che stabiliscono la propria residenza all’estero per un periodo superiore ai 12 mesi. La sua principale funzione è di mantenere aggiornati i dati anagrafici di questi cittadini, garantendo una corretta gestione dei loro diritti e obblighi civili, come l’esercizio del diritto di voto nelle elezioni italiane e l’accesso ai servizi offerti dai consolati italiani.

 

Chi ha l’obbligo di iscriversi all’AIRE?

L’iscrizione all’A.I.R.E. è un passo cruciale per i cittadini italiani che si trasferiscono in un paese straniero per un periodo superiore ai 12 mesi: tale adempimento obbligatorio ai sensi e per gli effetti dell’art. 1, comma 242 della legge 213, del 30 dicembre 2023, scatta quando un cittadino italiano decide di stabilire la sua residenza all’estero per più di un anno. Tale processo di registrazione deve essere effettuato entro 90 giorni dalla data dell’avvenuto trasferimento presso il consolato italiano competente nella zona di nuova residenza del cittadino attraverso le modalità indicate dal consolato e registrandosi al portale Fast.it https://serviziconsolari.esteri.it/ScoFE/index.sco

Le implicazioni dell’iscrizione all’AIRE sono molteplici e significative in vari contesti:

1) diritto di voto: l’iscrizione consente ai cittadini italiani residenti all’estero di partecipare alle elezioni italiane, votando per corrispondenza in occasione di elezioni politiche, referendarie e per il Parlamento europeo.

2) pieno accesso a tutti i servizi consolari: iscriversi all’anagrafe degli italiani residenti all’estro facilita l’accesso a servizi consolari fondamentali, come il rilascio o il rinnovo di documenti importanti (passaporti, certificati, atti di stato civile), essenziali per la gestione della propria posizione legale e amministrativa.

3) ottimizzazione della gestione della propria posizione fiscale e previdenziale: l’iscrizione all’A.I.R.E. è determinante nella definizione della residenza fiscale e nell’accesso a diritti previdenziali e pensionistici, facilitando la gestione delle proprie responsabilità fiscali e previdenziali.

4) assistenza sanitaria in italia: per i cittadini residenti all’estero, in caso di ritorno temporaneo in Italia, è comunque possibile iscriversi ugualmente al Servizio Sanitario Nazionale (SSN), assicurando l’accesso alle cure mediche nel territorio italiano.

È essenziale sottolineare che l’iscrizione all’AIRE non avviene automaticamente e richiede un’iniziativa attiva da parte del cittadino. È inoltre importante mantenere aggiornate le proprie informazioni presso il consolato, comunicando eventuali cambiamenti di indirizzo, stato civile o altre variazioni significative.

Questo assicura che il cittadino mantenga i suoi diritti e adempia ai suoi doveri anche vivendo all’estero.

 

Chi non deve iscriversi all’A.I.R.E.?

È importante chiarire che l’iscrizione all’A.I.R.E. (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) è richiesta unicamente ai cittadini italiani. Di conseguenza, una persona che, pur avendo vissuto a lungo in Italia ma senza aver acquisito la cittadinanza italiana, decida di trasferirsi all’estero, non è tenuta a registrarsi all’A.I.R.E.

Inoltre, alcune categorie di persone sono escluse dall’obbligo di iscrizione in quanto la loro permanenza all’estero è considerata temporanea o perché mantengono specifici legami di residenza, lavoro o servizio con lo Stato italiano.

Infatti, non devono iscriversi all’A.I.R.E. le seguenti categorie di cittadini italiani:

1) cittadini residenti in Italia: chi vive e risiede stabilmente in Italia non è tenuto all’iscrizione all’A.I.R.E. L’AIRE è destinata esclusivamente ai cittadini che vivono all’estero;

2) cittadini soggiornanti temporanei all’estero: Cittadini italiani che soggiornano all’estero per un periodo inferiore a 12 mesi, come turisti, studenti per brevi corsi, lavoratori stagionali o per brevi missioni lavorative;

3) diplomatici e funzionari consolari: i membri del personale diplomatico e consolare in servizio presso le rappresentanze italiane all’estero, insieme alle loro famiglie, non sono tenuti a iscriversi all’AIRE, in quanto mantengono la residenza in Italia per la durata del loro incarico;

4) militari in servizio: i militari italiani in servizio all’estero non devono iscriversi all’A.I.R.E., poiché sono considerati residenti in Italia per la durata della loro missione o incarico.

 

Mancata dichiarazione del trasferimento di residenza all’estero o di rientro in Italia

La nuova normativa italiana prevede un campo di applicazione ampio e significativo, che interessa non solo gli italiani residenti all’estero, ma anche coloro che, dopo aver vissuto fuori dall’Italia per più di un anno, hanno scelto di tornare nel loro Paese d’origine senza comunicare proattivamente il cambiamento di residenza al proprio comune italiano. Questo obbligo di segnalare il cambiamento di residenza è fondamentale per evitare le sanzioni amministrative previste per la mancata conformità.

Le conseguenze per la mancata dichiarazione di un trasferimento di residenza, sia che si tratti di trasferimenti da o verso un Paese straniero, sono piuttosto severe e oltre alle sanzioni amministrative analizzate in questo articolo, hanno indubbiamente dei risvolti significativi anche sul piano fiscale. La sanzione amministrativa prevista varia da 200 a 1.000 euro annui per tutto il periodo di mancata comunicazione dell’iscrizione all’A.I.R.E. Tuttavia, anche in questo caso è prevista una certa clemenza: la sanzione può essere significativamente ridotta a solo un decimo dell’importo minimo. I proventi delle sanzioni vengono acquisiti nel bilancio del comune che ha imposto la sanzione. Pertanto, poiché i rendimenti finanziari generati dalle sanzioni imposte vengono direttamente integrati nel bilancio del comune responsabile dell’applicazione di queste sanzioni, le autorità locali, regionali e provinciali saranno eccezionalmente vigili nel rilevare le irregolarità del caso. Questo implica che i proventi derivanti da queste sanzioni vengono assorbiti nel bilancio del governo locale, arricchendo così il suo fondo fiscale complessivo. La destinazione di questi introiti nel bilancio comunale offre alle autorità locali la possibilità di utilizzare questi fondi supplementari per supportare diverse iniziative di comunità, sviluppi infrastrutturali o altri progetti a livello comunale. In questo modo, l’attuazione delle normative si trasforma in una fonte di reddito che apporta benefici diretti alla comunità locale.

Giova altresì precisare che le sanzioni in questione non sono imposte dall’Agenzia delle Entrate, ma rappresentano una misura amministrativa adottata dai comuni italiani. Importante è notare che queste sanzioni non sono retroattive: entreranno in vigore solo a partire dal 2024. Pertanto, per i cittadini italiani residenti all’estero che non hanno ancora effettuato l’iscrizione all’A.I.R.E., c’è tempo fino al 2024 per mettersi in regola, evitando così possibili sanzioni. Questa è un’opportunità per allinearsi alle nuove normative, rafforzando il proprio legame con l’Italia e assicurandosi di rispettare le leggi vigenti.

Si ricorda che è responsabilità dei cittadini italiani residenti all’estero iscriversi all’A.I.R.E. su iniziativa propria, attraverso il consolato competente per la loro area di residenza. Tuttavia, non è specificato se i consolati possano procedere autonomamente con l’iscrizione in assenza di un’azione proattiva da parte del cittadino. L’iscrizione all’A.I.R.E. è fondamentale per garantire che tutti i cittadini italiani all’estero siano correttamente registrati, permettendo alle autorità di mantenere aggiornate le informazioni relative alla diaspora italiana. Questo processo assicura che i cittadini italiani all’estero siano inclusi in modo completo ed efficace nel sistema nazionale, riflettendo l’importanza di un monitoraggio accurato e proattivo della comunità italiana globale.

Si ricorda che è responsabilità dei cittadini italiani residenti all’estero iscriversi attivamente all’A.I.R.E. attraverso il consolato competente per la loro area di residenza entro 90 giorni dalla data del trasferimento. Infatti, secondo quanto previsto dai commi 3 e 4 dell’articolo 6 della legge 27 ottobre 1988, n. 470, i cittadini italiani residenti all’estero che trasferiscono la propria residenza o abitazione devono presentare una dichiarazione entro novanta giorni presso l’ufficio consolare competente per la nuova residenza o abitazione. Le dichiarazioni effettuate dagli interessati devono includere informazioni sui membri della famiglia di cittadinanza italiana a cui la dichiarazione si applica. Inoltre, queste devono essere corredate da documentazione che attesti la residenza nella circoscrizione del consolato.

Tuttavia,è bene precisare che i rispettivi consolati di competenza territoriale possono procedere autonomamente con l’iscrizione in assenza di un’azione proattiva da parte del cittadino. Infatti, l’iscrizione del cittadino residente all’estero può anche avvenire d’ufficio, sulla base di informazioni di cui la rappresentanza consolare abbia conoscenza, in base ai dati in suo possesso (art. 6, comma 6, L. 470/1988).

L’iscrizione all’A.I.R.E. è fondamentale per garantire che tutti i cittadini italiani all’estero siano correttamente registrati, permettendo alle autorità di mantenere aggiornate le informazioni relative alla diaspora italiana. Questo processo assicura che i cittadini italiani all’estero siano inclusi in modo completo ed efficace nel sistema nazionale, riflettendo l’importanza di un monitoraggio accurato e proattivo della comunità italiana globale.

 

Vantaggi e svantaggi dell’Iscrizione all’A.I.R.E.

L’iscrizione all’A.I.R.E. rappresenta una decisione fondamentale per i cittadini italiani che vivono all’estero per un periodo prolungato, tipicamente superiore ad un anno. Questa registrazione non solo adempie a un dovere civico, ma offre anche diversi vantaggi, legati agli aspetti civici e amministrativi. Gestita dai comuni italiani e supportata dai dati dei consolati all’estero, l’iscrizione all’A.I.R.E. è sia un diritto che un obbligo per gli expat italiani.

Tra i principali vantaggi dell’essere iscritti all’A.I.R.E. c’è l’opportunità di rimanere attivamente coinvolti nei processi democratici italiani. I cittadini registrati possono partecipare alle elezioni e ai referendum italiani tramite voto per corrispondenza, garantendo il loro coinvolgimento ininterrotto nel panorama politico della loro patria. Inoltre, l’iscrizione all’A.I.R.E. garantisce l’accesso a servizi consolari essenziali, semplificando notevolmente l’ottenimento di documenti ufficiali come passaporti, carte d’identità o atti notarili per gli italiani residenti all’estero.

Per chi risiede al di fuori dell’Unione europea, un altro vantaggio significativo è il processo semplificato per il rinnovo della patente di guida, un aspetto amministrativo importante che deve essere approfondito caso per caso.

L’iscrizione all’A.I.R.E. comporta effettivamente alcuni svantaggi, in particolare per quanto riguarda l’accesso ai servizi sanitari in Italia. Quando un cittadino italiano si iscrive all’A.I.R.E. in seguito al trasferimento della sua residenza all’estero, si verifica un cambiamento significativo nella sua situazione sanitaria. Infatti, il cittadino perde il diritto di accedere ai servizi del suo medico di base in Italia. Questo comporta il fatto che non può più avvalersi del medico di famiglia per visite, consulenze o prescrizioni mediche come avveniva precedentemente. I cittadini A.I.R.E. che rientrano temporaneamente in Italia possono usufruire, a titolo gratuito, delle prestazioni ospedaliere urgenti per un periodo massimo di 90 giorni per ogni anno solare, a condizione che non abbiano alcuna copertura assicurativa, sia pubblica sia privata. Per usufruire di questo tipo di assistenza, è necessario rivolgersi all’ASL nel territorio di soggiorno temporaneo e richiedere la relativa autorizzazione.

Inoltre, la tessera sanitaria italiana, che consente l’accesso ai servizi del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), viene sospesa. Questo implica che i trattamenti sanitari di routine, le emergenze o le cure specialistiche che sarebbero state coperte dal SSN non sono più immediatamente accessibili.

Tuttavia, è importante sottolineare che, in caso di ritorni temporanei in Italia, i cittadini iscritti all’A.I.R.E. possono usufruire del Servizio Sanitario Nazionale. Questo accesso temporaneo al SSN è fondamentale per garantire la continuità delle cure mediche durante brevi soggiorni in Italia.

Il vantaggio è che i cittadini italiani residenti all’estero potranno affidarsi al sistema sanitario del loro paese di residenza che in molti casi, come ad esempio in Inghilterra, è interamente gratuito. In altri Paesi, invece, come gli Stati Uniti, questo svantaggio può comportare la necessità di stipulare assicurazioni sanitarie locali o di adattarsi a sistemi sanitari con modalità operative diverse da quelle italiane.

In alternativa, i cittadini possono optare per soluzioni di assistenza sanitaria privata, che possono comportare costi aggiuntivi e la necessità di una pianificazione sanitaria più indipendente.

Questi cambiamenti rappresentano una sfida significativa per molti cittadini che intendono stabilire la propria residenza all’estero. La comprensione di queste implicazioni è cruciale per pianificare la loro vita sanitaria in un contesto internazionale.

Tuttavia, alcune categorie di cittadini italiani iscritti all’A.I.R.E. hanno diritto all’iscrizione al SSN. Si tratta di coloro che sono titolari di trattamento pensionistico erogato da ente italiano e coloro che sono in possesso della qualifica di emigrante. Questi cittadini hanno diritto all’iscrizione presso l’ASL del luogo dove si trovano al momento della prestazione, indipendentemente dalla anagrafe di iscrizione. Dopo l’iscrizione, hanno diritto alle prestazioni ospedaliere urgenti per un massimo di 90 giorni nell’anno solare, secondo i criteri di pagamento applicati ai cittadini residenti.

 

Come funziona il processo di registrazione all’A.I.R.E.?

Il processo di registrazione all’A.I.R.E. (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) è accessibile ed efficiente e può essere effettuato in modalità elettronico tramite il portale online del Ministero degli Affari Esteri italiano Fast.it e prevede principalmente una procedura piuttosto semplice da seguire.

Per registrarsi, i cittadini italiani devono creare un account sul portale Fast.it e successivamente inviare una registrazione separata all’A.I.R.E. tramite il sistema. È importante assicurarsi che le informazioni personali fornite corrispondano esattamente a quanto riportato sul passaporto italiano o, eventualmente, sull’estratto dell’atto di nascita rilasciato dal comune italiano di competenza territoriale. La registrazione tramite Fast.it, così come la registrazione all’A.I.R.E., sono interamente gratuite.

Per completare la registrazione, il cittadino italiano in questione deve compilare un modulo apposito, allegare un valido documento d’identità e fornire una prova del proprio indirizzo di residenza attuale. La prova di residenza consiste solitamente in una bolletta di un’utenza o un estratto conto bancario. Tuttavia, è fondamentale riconoscere che il tipo specifico di documentazione accettata come prova di residenza potrebbe variare in base al paese di residenza, in linea con le disposizioni stabilite dall’ufficio consolare competente. Pertanto, è consigliabile verificare i requisiti esatti della documentazione con l’autorità consolare nella zona di residenza. La domanda di iscrizione può essere comodamente inviata online tramite il portale del Ministero degli Affari Esteri italiano Fast.it.

È importante sapere che, come indicato nelle linee guida ministeriali, le richieste di registrazione all’A.I.R.E. e di cambio di indirizzo non possono essere elaborate se inviate tramite posta o email.

Per la presentazione del modulo di registrazione all’A.I.R.E., è necessario conformarsi ai protocolli stabiliti nel decreto legislativo 82 del 7 marzo 2005, noto come Codice dell’Amministrazione Digitale. Il modulo deve essere inviato in formato elettronico e deve includere quanto segue:

  1. Una firma autografata (a mano) o secondo le specifiche dell’articolo 20 (firma digitale, firma elettronica qualificata o firma elettronica avanzata).
  2. Verifica dell’identità del dichiarante tramite il sistema SPID.
  3. Una copia del documento d’identità allegata se firmata e inviata. In caso di firma con identità digitale italiana (SPID) non è necessario allegare il documento d’identità.

Il sito web ufficiale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano offre una guida completa sul processo di registrazione all’A.I.R.E., inclusi i requisiti relativi alla documentazione e alla firma digitale.[1]

Una volta completata e inviata la richiesta di registrazione, il servizio consente di presentare una richiesta che non viene automaticamente accettata: lo stato di avanzamento della richiesta verrà comunicato in tempo reale, e la sua completamento verrà indicato da un avviso sulla homepage del sito web. La data effettiva di iscrizione all’A.I.R.E. decorre dal momento dell’accetazione da parte del consolato della domanda e della relativa conclusione della pratica. Pertanto se a seguito dell’invio della domanda il consolato rigetta l’istanza per mancata corretta comunicazione dei dati o carenza dei documenti richiesti, il cittadino non avrà confermata la propria iscrizione in A.I.R.E. fino a debita comunicazione ufficiale. Per una descrizione degli stati di avanzamento della propria domanda, fare riferimento alla sezione dedicata.

 

Cosa rischia chi non si registra all’A.I.R.E.?

Chi non adempie all’obbligo di registrarsi presso l’A.I.R.E. è soggetto a diverse conseguenze in base alla legge italiana. In primo luogo, la registrazione dovrebbe essere completata entro 90 giorni dal trasferimento della propria residenza all’estero. Questo processo comporta l’eliminazione dall’Anagrafe della Popolazione Residente (A.P.R.) del proprio comune di origine in Italia. I cittadini italiani che trascurano questo adempimento, contravvenengono alle disposizioni di varie leggi italiane, tra cui la Legge n. 1228 del 24 dicembre 1954, la Legge n. 470 del 27 ottobre 1988 e le loro successive modifiche, rischiano sanzioni amministrative come previsto dalla Legge n. 213 del 30 dicembre 2023. La responsabilità di determinare ed applicare queste sanzioni spetta come precisato al comune di residenza.

Secondo la Legge n. 689 del 24 novembre 1981, in particolare all’articolo 1, le sanzioni amministrative possono essere imposte solo in base a una previsione normativa in vigore prima della commissione della violazione. Ciò garantisce che le sanzioni siano applicate in modo equo e in conformità con i quadri legali preesistenti e non siano in questo caso retroattive agli anni di mancata iscrizione precedenti al 2024.

È importante notare l’obbligo di iscrizione all’A.I.R.E. si estende non solo ai cittadini italiani che trasferiscono la loro residenza abituale all’estero, ma anche a quei cittadini italiani che già vivono all’estero dalla nascita o a seguito dell’acquisto successivo della cittadinanza italiana per discendenza o matrimonio. D’altra parte, va chiarito che alcune categorie di cittadini sono esentate da questa obbligo. Queste includono le persone che si trasferiscono all’estero per meno di un anno, i lavoratori stagionali, i dipendenti statali permanenti che lavorano all’estero in base alle Convenzioni di Vienna sulle relazioni diplomatiche e consolari del 1961 e 1963 e il personale militare italiano di stanza presso uffici e strutture NATO all’estero.

 

La non retroattività dell’ iscrizione A.I.R.E.

La non retroattività dell’iscrizione all’A.I.R.E. è un aspetto di grande rilevanza per i cittadini italiani che hanno vissuto all’estero per lunghi periodi senza effettuare la registrazione. È essenziale comprendere che, in queste situazioni, la data di registrazione sarà quella dell’accoglimento della domanda e non potrà in alcun modo essere retroattiva alla data iniziale del trasferimento all’estero. Di conseguenza, tutti i vantaggi e gli obblighi connessi avranno effetto a partire dalla data di effettiva registrazione al registro degli italiani residenti all’estero, senza alcun margine di retroattività. Per i cittadini italiani in questa situazione, il primo passo è contattare il consolato italiano più vicino nel loro paese di residenza e provvedere immediatamente ad iscriversi. Ogni consolato prevede linee guida specifiche e può fornire istruzioni dettagliate su come procedere. Da notare che solitamente i tempi di elaborazione della pratica possono variare a seconda del consolato e solitamente sono di 180 giorni. Tuttavia, alcuni consolati come quello di Londra, ad esempio, evadono la pratica in tempi brevissimi. Dalla mia esperienza personale come consulente legale in pratiche di stato civile e cittadinanza italiana, ho notato che, purtroppo, grandi città come Roma e Milano, una volta ricevuta la comunicazione dal consolato di competenza riguardante il cambio di residenza, impiegano anni per finalizzare la trascrizione nei loro registri. Di conseguenza, mentre la scheda anagrafica A.I.R.E. personale dell’utente sul portale Fast.it mostra le informazioni aggiornate, i rispettivi comuni italiani potrebbero non avere ancora aggiornato questi dati. Questa situazione si verifica anche per le risultanze anagrafiche come le trascrizioni di nascita, matrimonio e morte.

Una volta che l’iscrizione è stata elaborata e confermata dal consolato competente, il cittadino italiano è ufficialmente registrato nell’A.I.R.E., consentendogli di godere dei benefici e di adempiere agli obblighi da quel momento in poi. È anche importante mantenere la propria scheda A.I.R.E. costantemente aggiornata con eventuali cambiamenti di residenza o stat civile per garantire l’accuratezza delle informazioni.

 

Iscrizione A.I.R.E. per cittadinanza acquisita da discendenza o matrimonio

L’iscrizione all’A.I.R.E. è di fondamentale importanza sia per i cittadini italiani che hanno ottenuto la cittadinanza mediante matrimonio con un cittadino italiano all’estero, sia per coloro che l’hanno acquisita per discendenza da genitori o nonni italiani. Tale registrazione costituisce un passo fondamentale e indispensabile per l’ottenimento di documenti d’identità italiani, come il passaporto o la carta d’identità, ed è particolarmente significativa per chi vive fuori dall’Italia.

Per tali cittadini, il procedimento di iscrizione all’A.I.R.E. costituisce un atto formale che stabilisce il loro status di residenti all’estero di fronte alle autorità italiane. L’assenza di tale registrazione renderebbe infatti impossibile la richiesta dei documenti d’identità italiani, indispensabili per l’esercizio completo dei diritti connessi alla cittadinanza italiana.

Per tali cittadini, il procedimento di iscrizione all’A.I.R.E. costituisce un atto formale che stabilisce il loro status di residenti all’estero di fronte alle autorità italiane. L’assenza di tale registrazione renderebbe infatti impossibile la richiesta dei documenti d’identità italiani, indispensabili per l’esercizio completo dei diritti connessi alla cittadinanza italiana.

Il cammino verso l’iscrizione all’A.I.R.E. per i cittadini acquisiti tramite matrimonio o discendenza di solito inizia contattando il consolato italiano più prossimo e seguendo le specifiche procedure previste per l’iscrizione. Una volta completata l’iscrizione all’A.I.R.E., questi cittadini sono poi in grado di inoltrare la richiesta per i documenti d’identità italiani, compiendo così il processo che conferma ufficialmente la loro identità legale e la cittadinanza italiana all’estero.

 

La comunità italiana all’estero

La comunità italiana degli expat ha visto una crescita sostanziale negli ultimi anni, con oltre 6 milioni di italiani residenti all’estero nel 2023, pari al 10,1% della popolazione residente in Italia. Questo rappresenta un aumento del 91% dal 2006 che è davvero significativo del trend in atto. Una parte significativa di questi expat è composta da giovani, dei quali per la metà sotto i 34 anni. Le comunità di expat più numerose si trovano in Argentina, Germania e Svizzera. C’è anche una tendenza crescente di italiani che ritornano dall’estero, con casi più che raddoppiati dal 2012 al 2021, indicando cambiamenti demografici e migratori tra i cittadini italiani.

Ad ottobre 2023, la popolazione italiana nel Regno Unito è di circa 485.744 persone. Questo numero include circa 371.544 italiani a Londra (al 31 ottobre 2023, con un coefficiente del 98,5% per escludere il Galles) e 114.200 a Manchester (al 3 ottobre 2023). Queste cifre rappresentano una parte significativa della diaspora italiana nel Regno Unito, indicando la presenza e l’influenza della cultura italiana in queste importanti città.

 

Conclusioni

In considerazione delle recenti revisioni normative riguardanti la registrazione all’A.I.R.E., è emersa con forza l’importanza di preservare il nostro legame con il patrimonio culturale italiano, a prescindere dalla nostra ubicazione geografica. Questi aggiornamenti normativi trascendono la mera esigenza di conformità; essi risaltano il profondo e duraturo legame con le nostre origini. Nonostante prevedano sanzioni per l’inosservanza degli adempimenti previsti, queste modificazioni normative si configurano anche come un invito all’azione, incoraggiando attivamente gli italiani residenti all’estero ad adempiere tempestivamente alla registrazione all’A.I.R.E.

 

Rivolgo un invito la comunità di expat italiani: qualora abbiate finalizzato la vostra registrazione all’A.I.R.E., quali vantaggi avete conseguito in qualità di cittadini italiani registrati all’estero?

Sarei lieta di apprendere le vostre esperienze e impressioni nella sezione commenti. Le vostre testimonianze non sono soltanto una fonte di ispirazione, ma costituiscono anche un prezioso contributo informativo per chi si trova in un percorso analogo.

 

Per ulteriori informazioni o per richiedere assistenza in merito alla registrazione all’A.I.R.E. o a questioni di cittadinanza italiana, vi invito a contattarmi. In qualità di esperta in questioni legali relative all’immigrazione italiana e ai procedimenti di cittadinanza, sono pienamente preparata a fornire guida e sostegno. Sia che si tratti di navigare le sfumature della registrazione o di approfondire la comprensione dei diritti e doveri connessi alla cittadinanza, il mio obiettivo è garantire il mantenimento del vostro legame con l’Italia, ovunque vi troviate. Potete raggiungermi all’indirizzo email: micheladejulio@mmweurope.com o contattarmi tramite i nostri recapiti.

[1] https://www.esteri.it/it/servizi-consolari-e-visti/italiani-all-estero/aire_0/

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