di Michela de Julio
Consulente legale esperta in riconoscimento titoli di studio
e qualifiche professionali esteri in Italia
L’introduzione dell’EU AI Act, la prima regolamentazione al mondo sull’Intelligenza Artificiale, rappresenta un punto di svolta cruciale per il mondo giuridico, inaugurando un’era di profonde riflessioni e rinnovate strategie nel settore legale. L’inedito provvedimento normativo, non si limita a introdurre complessità mai affrontate, ma invita anche a un’analisi critica delle sue implicazioni etiche e professionali. Questa riflessione intende sondare l’impatto multidimensionale dell’EU AI Act nel panorama legale, sollecitando un approccio critico alle diverse modalità con cui il settore può adeguarsi efficacemente a tali evoluzioni, offrendo approfondimenti dettagliati e strategie specifiche, oltre agli strumenti per navigare con fiducia in questa nuova era, caratterizzata da un’inedita integrazione tra diritto e tecnologia avanzata.
L’introduzione dell’EU AI Act, la prima regolamentazione al mondo sull’Intelligenza Artificiale, rappresenta un punto di svolta cruciale per il mondo giuridico, inaugurando un’era di profonde riflessioni e rinnovate strategie nel settore legale. L’inedito provvedimento normativo, non si limita a introdurre complessità mai affrontate, ma invita anche a un’analisi critica delle sue implicazioni etiche e professionali. Questa riflessione intende sondare l’impatto multidimensionale dell’EU AI Act nel panorama legale, sollecitando un approccio critico alle diverse modalità con cui il settore può adeguarsi efficacemente a tali evoluzioni, offrendo approfondimenti dettagliati e strategie specifiche, oltre agli strumenti per navigare con fiducia in questa nuova era, caratterizzata da un’inedita integrazione tra diritto e tecnologia avanzata.
Introduzione all’EU AI Act: novità e sfide per il settore legale
La recente regolamentazione sull’Intelligenza Artificiale – EU AI Act -, approvata lo scorso weekend dal Parlamento Europeo e dal Consiglio, si configura come un corpus legislativo di spicco, mirato a orientarsi nell’intricato e avanzato panorama dell’intelligenza artificiale. La nuova disciplina, inedita nel suo genere, si propone di assicurare che l’impiego dell’AI nell’ambito dell’Unione Europea sia improntato alla sicurezza, ai principi fondanti dell’etica e al rispetto dei diritti umani fondamentali, nonché dei valori democratici. Connotato da tratti distintivi e innovativi, il corpus normativo delinea un framework regolamentare cristallino ed esaustivo per la gestione dell’AI, puntando a salvaguardare i cittadini europei dai pericoli connessi con l’utilizzo di questa tecnologia d’avanguardia, promuovendo parallelamente lo sviluppo innovativo e la crescita nel campo tecnologico.
L’AI Act dell’UE, inaugurato dalla Commissione Europea nell’aprile 2021 e accolto dal Parlamento Europeo nel giugno 2023, rappresenta una pietra miliare per l’assetto normativo sull’intelligenza artificiale. Frutto di intensi negoziati tra le principali istituzioni europee, l’AI Act delinea un percorso chiaro per la regolamentazione del settore, stabilendo standard che risonano ben oltre i confini dell’Unione Europea.
La sua implementazione, attesa per il 2026, introdurrà un modello normativo innovativo, con implicazioni significative non solo per le entità operative all’interno dell’UE, ma anche per quelle del panorama internazionale. Nel suo ruolo pioneristico, il Regolamento influenzerà fornitori e utilizzatori di sistemi di IA in tutto il mondo, laddove i loro sistemi siano impiegati o abbiano effetti all’interno dell’UE. Quest’approccio estensivo sottolinea l’ambizione dell’UE di guidare la definizione di pratiche responsabili nell’uso dell’IA su scala globale, contribuendo a delineare le fondamenta per una collaborazione internazionale più estesa in materia di regolamentazione tecnologica.
Il cuore pulsante della disciplina europea sull’IA è la sua metodologia distintiva basata sulla valutazione del rischio, che assegna ai sistemi di IA diverse classificazioni a seconda del loro potenziale pericolo. Questo sistema classificatorio è finalizzato a equilibrare i vantaggi offerti dall’IA con le questioni in materia di sicurezza e tutela della privacy.
Nell’ambito delle priorità normative dell’EU AI Act, si è raggiunto infatti un accordo unanime sulla necessità di proibire senza eccezioni l’uso di sistemi di intelligenza artificiale associati a un “rischio inaccettabile”. L’Act intende delineare altresì una gerarchia di obblighi, differenziati in base alla classificazione dei sistemi di IA come “ad alto rischio” o “a rischio limitato”, offrendo così una disciplina organica articolato e coerente. Degno di nota è l’avanzamento raggiunto nella regolamentazione dei modelli fondamentali di IA, che comprende l’adozione di misure rigorose per assicurare la conformità con il diritto d’autore europeo. Queste misure si estendono all’obbligo di divulgare in modo dettagliato i contenuti impiegati nell’addestramento su questi sistemi, insieme alla creazione di una documentazione tecnica approfondita, che enfatizza la trasparenza e la responsabilità nell’uso di tali modelli avanzati.
Il Regolamento UE sull’IA imporrà il divieto di certe applicazioni, tra cui l’uso di sistemi di intelligenza artificiale per l’analisi delle emozioni in ambito lavorativo, così come l’acquisizione indiscriminata di immagini facciali da internet o da riprese di videosorveglianza per la creazione di database per il riconoscimento facciale. L’impiego di sistemi di IA per l’identificazione biometrica a distanza in spazi pubblici sarà permesso unicamente in casi di stringente necessità per fini di sicurezza e prevenzione del crimine. In tali circostanze, si dovranno adottare rigorose misure di salvaguardia, quali la limitazione dell’uso di tali sistemi alla ricerca e identificazione di individui sospettati di reati particolarmente gravi.
Tuttavia, il Regolamento non verrà applicato ai sistemi di IA utilizzati esclusivamente per scopi militari o di difesa, per quelli destinati alla ricerca e all’innovazione, o impiegati a scopo non professionali.
I sistemi categorizzati come “ad alto rischio” saranno assoggettati a criteri severi, inclusa la necessità di condurre valutazioni sull’impatto che potranno avere sui diritti umani fondamentali. Le norme sono particolarmente severe anchee per i sistemi che includono applicativi di IA impiegati in ambiti sensibili come la salute, la sicurezza e l’ordine pubblico. Questi sistemi devono sottostare a requisiti di trasparenza, supervisione umana e accurate valutazioni dell’impatto sui diritti fondamentali. La regolamentazione europea infatti, stabilisce un divieto categorico sull’utilizzo dell’IA in qualsiasi applicazione che possa ledere i diritti umani.
Al contrario, i sistemi classificati come di “rischio limitato” saranno soggetti a requisiti meno stringenti. Inoltre, per i sistemi a rischio limitato, le regole sono più flessibili, ma richiedono comunque un grado di trasparenza, specialmente in relazione all’utilizzo dei dati. In generale, il regolamento impone agli sviluppatori e agli utilizzatori di sistemi AI di aderire a principi di accountability, accuratezza dei dati e rispetto della privacy, assicurando che l’uso dell’IA sia sempre allineato con i valori e le normative dell’Unione Europea.
Tale provvedimento mira a consolidare l’Unione Europea come leader innovativo e pionieristico nell’ambito dell’etica dell’IA a livello globale, garantendo che l’impiego dell’intelligenza artificiale avvenga sempre a vantaggio della collettività, in modo responsabile e con piena trasparenza.
Effetti dell’EU AI Act sulla professione legale: adattamento e innovazione necessari
Nonostante molti legali dimostrino una certa riluttanza nell’adottare pienamente la tecnologia e tendano a prediligere gli strumenti tradizionali come la carta e la penna, l’intelligenza artificiale sta emergendo come un elemento chiave, segnando un punto di svolta. Il mercato offre una vasta gamma di applicazioni basate sull’AI, capaci di migliorare l’efficienza, ridurre i costi e ampliare l’accesso ai servizi legali, delineando un contrasto marcato tra le metodologie convenzionali e l’avanguardia tecnologica. Strumenti di IA come l’analisi predittiva possono fornire agli avvocati intuizioni preziose su tendenze giurisprudenziali e probabili esiti di controversie, permettendo loro di offrire consulenze più mirate e informate ai propri clienti. Inoltre, l’automazione di processi come la revisione documentale e la ricerca su questioni giuridiche di complessa entità consente ai professionisti legali di concentrarsi su aspetti più strategici del loro lavoro.
L’ascesa dell’intelligenza artificiale nel campo del diritto introduce sfide etiche e deontologiche inedite, richiedendo ai professionisti legali non solo una più approfondita comprensione delle tecnologie emergenti, ma anche una rapida adattabilità alle stesse. In questo senso, la professione forense si trova al cospetto di un’era di trasformazione radicale e storica che richiama alla necessità di una profonda comprensione delle nuove normative, unita all’obbligo di conformarsi a standard rigorosi in termini di etica e privacy al passo con un adattamento significativo nelle pratiche legali. Presto o tardi gli studi legali dovranno inevitabilmente fondere la conoscenza tecnologica con la loro expertise giuridica, affrontando contestualmente questioni critiche di responsabilità deontologica e protezione dei dati. Inoltre, la regolamentazione introduce un nuovo strato di complessità nel fornire assistenza professionale ai clienti sull’uso responsabile e conforme dell’IA, sottolineando l’importanza di un approccio multidisciplinare nella professione legale.
Questa rivoluzione epocale, ormai in pieno svolgimento, rappresenta una necessità impellente di cambiamento radicale per le pratiche tradizionali, coinvolgendo tutti i professionisti del settore legale.
Gli avvocati assumono un ruolo cardine in questo contesto, fungendo da arbitri tra l’innovazione tecnologica e la complessa trama di normative che ne regolano l’applicazione. Questa nuova realtà impone ai professionisti del diritto un’esigenza di specializzazione non solo nelle tradizionali discipline giuridiche, ma anche nell’ambito delle tecnologie emergenti. Essi sono chiamati a interpretare e applicare le normative in un contesto in rapida evoluzione, dove le leggi spesso faticano a tenere il passo con i progressi tecnologici.
L’Integrazione dell’Intelligenza Artificiale nella professione legale: vantaggi, dilemmi etici e responsabilità professionali
La professione forense si sta preparando a compiere passi decisivi verso l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nelle sue routine quotidiane. Ciò comporta l’implementazione di sistemi avanzati per l’analisi e la gestione dei dati, un impegno costante nella formazione degli avvocati sulle ultime tecnologie, e un coinvolgimento attivo in progetti di ricerca per lo sviluppo di soluzioni legali basate sull’IA. Si prevede anche una collaborazione più intensa tra gli studi legali e gli esperti di tecnologia per la realizzazione di strumenti su misura, progettati per soddisfare le esigenze peculiari del mondo giuridico. Nel contesto delle nuove regolamentazioni sull’IA, le complesse sfide che si presentano sia dal punto di vista della conformità normativa sia in termini di dilemmi etici e rischi legali, non sono trascurabili. Un esempio in tal senso è l’adattamento alla necessità di interpretare e applicare l’EU AI Act in relazione alle varie categorie di rischio associato alle soluzioni di intelligenza artificiale e alle relative implicazioni legali. In termini di sicurezza e riservatezza, gli esperti del diritto dovranno porre particolare attenzione nell’utilizzo di strumenti di IA per assicurare che il trattamento dei dati rispetti i principi di riservatezza e non infranga i diritti dei clienti, affrontando questioni delicate come la prevenzione del bias nei sistemi di IA e la protezione contro le minacce alla cybersecurity.
Sotto l’aspetto etico e dei rischi, un esempio significativo è l’importanza di garantire che gli algoritmi di intelligenza artificiale non solo preservino la riservatezza dei dati dei clienti, ma siano anche esenti da pregiudizi, assicurando così consulenze e decisioni imparziali e non discriminatorie. In aggiunta, è fondamentale che gli avvocati siano equipaggiati per affrontare i pericoli legati all’uso improprio o illecito dell’IA, come le violazioni della privacy o la manipolazione di dati.
Tra le note positive e di facile implementazione, bisogna riconoscere indubbiamente che gli strumenti AI hanno ridotto notevolmente il tempo impiegato per la revisione di documenti e la ricerca giuridica, consentendo agli avvocati di dedicarsi maggiormente al pensiero strategico. Questa evoluzione richiede agli avvocati di sviluppare nuove competenze tecnologiche e di adattare il proprio approccio consulenziale. L’adozione di sistemi di intelligenza artificiale per l’analisi previsionale dei casi giuridici e per l’automazione dei processi di due diligence si sta affermando come pratica comune nel settore legale. Questo trend impone agli avvocati e ai professionisti del diritto di equilibrare l’efficienza offerta dalle tecnologie con la saggezza e l’acume derivanti dalla loro esperienza umana e professionale.
In sostanza, l’Intelligenza Artificiale non sta soltanto rivoluzionando il processo di erogazione dei servizi legali, ma sta anche notevolmente elevando la qualità della consulenza offerta, rendendo i professionisti legali più efficienti e proattivi nel rispondere alle esigenze dei loro clienti. Tra i principali benefici degli strumenti AI specificatamente sviluppati per il mercato legale, possiamo evidenziare:
Efficientamento dei processi di revisione documentale: gli strumenti di IA permettono un’analisi rapida e approfondita di ampie quantità di documenti, ottimizzando tempi e precisione nella revisione documentale.
Sistemi di archiviazione avanzati per la due diligence: si tratta di strumenti che agevolano la fase iniziale di un incarico, offrendo capacità avanzate di filtraggio e organizzazione dei documenti, nonché risposte puntuali a interrogativi specifici, migliorando così la gestione e l’accessibilità delle informazioni.
Proattività di elaborazione di sintesi per le riunioni con i clienti: gli applicativi di AI facilitano la preparazione di prospetti e sintesi per le riunioni, assicurando che gli avvocati possano disporre di tutte le informazioni necessarie in maniera rapida ed efficiente al momento di incontrare il cliente.
L’EU AI Act e i suoi impatti sui settori Legali: compliance, brevetti, diritto del lavoro e tutela della privacy
In questo scenario evolutivo in cui la tecnologia si intreccia profondamente con la nostra vita quotidiana, l’incisivo impatto dell’intelligenza artificiale sta infatti ridefinendo le aspettative dei clienti nel settore dei servizi legali. L’abilità dell’IA di elaborare informazioni in maniera estensiva e a una velocità inaudita ha portato a una crescente richiesta di servizi legali caratterizzati da maggiore rapidità, efficienza e convenienza. Questa trasformazione ha inoltre arricchito la varietà di servizi che i professionisti del diritto possono offrire.
Nel campo dell’analisi previsionale, ad esempio, gli strumenti basati sull’IA consentono di adottare decisioni più ponderate e basate su dati oggettivi, rivoluzionando il ruolo dell’avvocato da consulente tradizionalmente reattivo a uno stratega visionario. Ad esempio, nel comparto del contenzioso, l’IA è in grado di esaminare vasti database di precedenti giurisprudenziali per anticipare gli esiti probabili di controversie, permettendo così agli esperti del diritto di fornire consulenze mirate e basate su un’approfondito studio di casi specifici.
Nel settore della contrattualistica, l’IA si rivela uno strumento inestimabile, fornendo assistenza strategica nella revisione e nella negoziazione contrattuale, identificando clausole potenzialmente rischiose o insolite con una velocità e precisione che superano di gran lunga le capacità di analisi umane tradizionali. Questa evoluzione si manifesta non solo come un avanzamento tecnologico, ma anche come un decisivo passo avanti nella qualità e nell’efficacia dei servizi legali, sottolineando l’importanza crescente di una simbiosi tra expertise legale umana e l’efficienza dell’intelligenza artificiale.
Nel comparto dei brevetti e della proprietà intellettuale, l’intelligenza artificiale viene impiegata per sondare le tendenze e valutare i criteri di brevettabilità, oltre che per rilevare possibili infrazioni o identificare opportunità di licenza. Questo approccio permette agli avvocati specializzati in questo settore di fornire consulenze di natura più strategica e specificamente indirizzate.
Inoltre, l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando in modo sostanziale il settore della compliance. Grazie alle sue sofisticate funzionalità di monitoraggio in tempo reale, questa tecnologia fornisce un controllo continuo e estremamente accurato sul rispetto delle normative. Ciò riduce notevolmente il rischio di violazioni e relative sanzioni per le aziende coinvolte, promuovendo una gestione più efficiente. Inoltre, assicura che l’operato aziendale sia rigorosamente conforme alle leggi vigenti. Questo rappresenta un importante passo avanti nel sostenere la conformità legale ed etica nel mondo aziendale moderno.
Nell’ambito jus lavoristico, i sistemi basati sull’intelligenza artificiale sono diventati strumenti chiave per individuare tendenze discriminatorie o disparità salariali. Essi supportano le aziende nel promuovere condizioni di lavoro più eque e conformi alle normative vigenti, contribuendo alla creazione di un ambiente lavorativo bilanciato e rispettoso dei diritti dei lavoratori.
Nel contesto legale, il rispetto delle normative sull’uso dell’intelligenza artificiale è cruciale. La violazione di queste può portare a pesanti sanzioni finanziarie, richiedendo agli avvocati una comprensione dettagliata e aggiornata del quadro legislativo. È quindi fondamentale per i professionisti legali fornire consulenze precise per evitare qualsiasi infrazione, sia volontaria che involontaria, da parte delle entità che utilizzano l’AI. Questo implica una costante attenzione alla normativa in evoluzione per guidare efficacemente i clienti in un panorama normativo dinamico.
Oltre al rispetto delle normative, assume un’importanza fondamentale l’assistenza legale riguardante l’uso etico dell’intelligenza artificiale. In un contesto dove l’AI può avere un impatto rilevante sulle vite umane, i professionisti legali hanno il compito di fornire una guida etica nell’implementazione e nell’uso di queste tecnologie. Ciò include un’analisi approfondita di aspetti come la tutela della privacy, la prevenzione della discriminazione e la trasparenza nei processi decisionali automatizzati.
La mutevolezza del settore dell’intelligenza artificiale impone ai giuristi un dovere di aggiornamento continuo riguardo ai progressi tecnologici e alle conseguenti ramificazioni giuridiche. Questa esigenza si traduce in un impegno assiduo verso l’approfondimento e l’aggiornamento professionale, indispensabili per fornire consulenze che non solo rispettino le normative attuali, ma che siano anche visionarie rispetto alle tendenze emergenti in questo ambito.
Il Regolamento AI dell’UE dischiude nuove prospettive di specializzazione in questo comparto per i professionisti legali, stabilendo non solo linee guida per l’utilizzo etico dell’AI, ma creando altresì nuove esigenze nel settore legale e opportunità di fornire consulenze mirate alle imprese che cercano di conformarsi alle normative. Ma non solo: si prevede una crescita esponenziale di nuovi mercati e servizi. Questo include la consulenza specialistica su questioni legate all’AI, come la protezione dei dati e la proprietà intellettuale, e la fornitura di servizi legali specializzati per start-up e aziende tecnologiche.
In tale scenario, la figura dell’avvocato trascende il ruolo tradizionale di mero interprete del diritto, assumendo un posto di rilievo nella creazione di politiche pubbliche e nell’elaborazione di direttive per un avvenire in cui l’AI assumerà un ruolo sempre più centrale. Collaborando strettamente con i decision-makes politici, gli specialisti legali si assumono la responsabilità di assicurare che le nuove leggi siano equilibrate, promuovendo l’innovazione nel rispetto dei diritti inalienabili dell’individuo.
Nell’ambito delle strategie efficaci per i professionisti legali, si include indubbiamente l’adozione di strumenti basati sull’intelligenza artificiale che possano incrementare la produttività, senza tuttavia compromettere l’etica e le responsabilità deontologiche. Ciò comporta una valutazione bilanciata che tenga conto sia dei vantaggi in termini di efficienza sia dei potenziali rischi, come la violazione della privacy dei dati o il bias algoritmico. È essenziale che i professionisti legali ricevano una formazione adeguata per comprendere a fondo sia le potenzialità sia i limiti dell’IA, in modo da poterla impiegare in maniera etica e in conformità con le normative attuali.
L’aggiornamento professionale costante è fondamentale per i professionisti del settore, al fine di mantenere una comprensione approfondita delle nuove evoluzioni nel campo dell’intelligenza artificiale e delle relative implicazioni sulla pratica legale.
È essenziale che gli studi legali elaborino politiche interne specifiche per il corretto impiego dell’intelligenza artificiale, assicurando che l’integrazione di queste tecnologie sia conforme sia ai principi etici che alle norme legali esistenti. Tale processo implica una rigorosa analisi dei potenziali rischi e vantaggi derivanti dall’utilizzo degli strumenti AI, oltre alla definizione di direttive esplicite per un impiego responsabile dell’AI. Tali politiche devono essere flessibili e capaci di evolversi in risposta alle rapide trasformazioni nel campo tecnologico e alle variazioni del quadro normativo.
Digitalizzazione nel diritto: tribunali virtuali e l’influenza del Metaverso sul settore giudiziario
Da questa breve riflessione emerge che le prospettive sull’impiego dell’intelligenza artificiale nel settore legale condurranno a un incremento nell’uso dell’automazione per l’elaborazione di processi quali la ricerca giurisprudenziale e l’analisi documentale. Questo genererà a un risparmio notevole in terminu di tempo e risorse. Un simile progresso ha il potenziale di rinnovare il ruolo tradizionale dell’avvocato, spostando il focus su un approccio più strategico e consulenziale, riducendo così la necessità di un coinvolgimento manuale nella gestione dei dati e delle informazioni. Al contrario di ciò che si potrebbe supporre, l’IA non limiterà la creatività e la capacità di argomentazione, ma piuttosto fungerà da catalizzatore in tal senso, amplificandone il potenziale.
Si prevede che l’intelligenza artificiale influenzerà significativamente l’approccio ai contenziosi e le metodologie impiegate nella pratica legale, dando origine a nuove sfide insieme a inedite opportunità. È importante che gli avvocati non scartino gli strumenti che potrebbero incrementare la loro efficienza, mantenendo al contempo un solido impegno nei confronti dei principi etici. In un periodo di rapido avanzamento tecnologico, è fondamentale non perdere di vista valori cruciali quali la sicurezza, la privacy e i diritti umani.
Questo profondo cambiamento nel settore legale comporta una necessaria revisione dei modelli di business degli studi legali. Per gli avvocati resistenti al cambiamento, questa evoluzione può rappresentare una minaccia, ma al tempo stesso si aprono per loro anche grandi opportunità. L’avvento dell’intelligenza artificiale e la digitalizzazione dei processi legali permettono ai professionisti del diritto di partecipare attivamente alla progettazione e allo sviluppo di nuovi sistemi e approcci operativi.
Uno degli aspetti più rivoluzionari di questo cambiamento è la transizione verso le aule di tribunale virtuali. La possibilità di gestire udienze e processi in ambienti completamente digitalizzati come quello del metaverso non è solo un’eventualità futura, ma una realtà che è oggetto di studio di fattibilità in molte giurisdizioni e che già conta alcuni processi svolti in tale modalità, come quelli celebrati nel tribunale di Santa Marta nei Caraibi [1] e in Colombia[2], oltre che in Brasile e in Cina[3].
L’esperienza pionieristica della Colombia nel celebrare un’udienza nel metaverso segna un momento storico nell’evoluzione del settore giudiziario. Il tribunale amministrativo di Magdalena, riconosciuto per il suo approccio innovativo nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, ha condotto lo scorso 15 febbraio un’udienza in uno spazio virtuale analogo a quello del metaverso. Ciò ha permesso una interazione più diretta e accessibile tra le parti, superando le barriere fisiche e introducendo una nuova dimensione di efficienza processuale. L’udienza colombiana si è svolta su Horizon Workrooms 18, un’applicazione collaborativa virtuale gratuita sviluppata da Meta, che consente a un gruppo di persone di incontrarsi nel metaverso attraverso i loro avatar.
Anche il Brasile ha sperimentato questa innovazione quando il tribunale di Paraiba ha tenuto la prima udienza giudiziaria nazionale nel metaverso. Questa sessione conciliativa, con le parti rappresentate dai loro avatar 3D personalizzati, ha portato alla firma di un accordo che ha concluso un processo in corso dal 2018.
Indubbiamente i tribunali virtuali offrono numerosi vantaggi, come la riduzione dei tempi di attesa per le udienze, minori costi operativi e una maggiore accessibilità per le parti coinvolte, indipendentemente dalla loro posizione geografica.
Tuttavia, l’idea di tribunali virtuali o di sistemi giudiziari che operano in ambienti digitali interattivi era già stata oggetto di discussioni e speculazioni da parte di alcune giurisdizioni che avevano iniziato a esplorare e adottare forme di udienze virtuali o processi online, specialmente in risposta alle restrizioni dovute alla pandemia di COVID-19. Questi sviluppi potrebbero essere considerati passi preliminari verso progetti pilota più avanzati per i tribunali nel metaverso.
Nel futuribile tribunale del metaverso, udienze e procedimenti legali potrebbero svolgersi in ambienti virtuali, permettendo a giudici, avvocati, imputati, testimoni di interagire in tempo reale, nonostante la distanza fisica. Questo approccio potrebbe offrire diversi vantaggi, come maggiore accessibilità, riduzione dei costi e tempi di attesa, nonché la possibilità di sperimentare forme di procedura giudiziaria più interattive e coinvolgenti.
È importante notare che la realizzazione di un tribunale del metaverso richiederebbe non solo avanzamenti tecnologici significativi, ma anche lo sviluppo di un robusto quadro normativo per affrontare questioni di privacy, sicurezza dei dati, autenticazione dell’identità e integrità del processo in un ambiente virtuale. Tuttavia, questa transizione richiede agli avvocati di adattarsi a nuove modalità di lavoro. La familiarità con gli strumenti tecnologici diventa essenziale, così come la capacità di gestire efficacemente le comunicazioni e le procedure legali in un ambiente virtuale. Allo stesso tempo, emergono nuove sfide relative alla sicurezza dei dati, alla privacy e all’equità dello svolgimento del processo in un contesto digitale.
In questo scenario, gli avvocati assumono un ruolo fondamentale nel garantire che i futuri sistemi di tribunale virtuale siano sviluppati e attuati nel rispetto dei diritti fondamentali, assicurando simultaneamente efficienza e facilità di accesso. La sinergia tra studi legali, esperti di tecnologia e istituzioni giudiziarie risulta determinante per creare infrastrutture di tribunale virtuale che non siano soltanto all’avanguardia tecnologica, ma che siano anche fondati su principi etici e conformi agli standard legali.
Navigare nell’EU AI Act: consigli e strategie per avvocati e esperti delle professioni legali
In conclusione, l’evoluzione verso un ambiente legale più digitale e l’adozione di tribunali virtuali rappresentano sia una sfida che un’opportunità per il settore legale. Gli avvocati che si adattano e contribuiscono attivamente a questo cambiamento dovranno concentrarsi sulla definizione del futuro della giustizia. Essere parte dello scenario futuro guidato dall’AI nel settore legale richiede un approccio olistico che convoglia formazione, sviluppo di politiche interne, collaborazione intersettoriale, e una comprensione delle tendenze emergenti e delle implicazioni a lungo termine dei nuovi regolamenti. La capacità di adattamento e innovazione sarà fondamentale per il successo dei professionisti legali in questo contesto in rapida evoluzione. Per orientarsi in modo proattivo nelle criticità prospettate dall’EU AI Act, sarà imperante adottare un approccio integrato che unisca una solida conoscenza degli aggiornamenti della normativa di settore, una specializzazione approfondita su comparti specifici del diritto interessati dalla disciplina sull’intelligenza artificiale, la cooperazione tra diverse competenze e settori, una profonda consapevolezza delle questioni etiche e responsabili, nonché l’impiego pragmatico e sicuro delle medesime tecnologie oggetto di regolamentazione. Una volta che avvocati e professionisti legali abbiano conquistato familiarità e padronanza di questi strumenti e metodologie, non solo potranno assicurare la loro aderenza alle normative, ma saranno altresì in grado di cogliere le nuove opportunità che si presentano in questo settore dinamico e in continua evoluzione.
[1] Salvo, M ‘Colombia Just Held a Court Hearing in the Metaverse—Cartoon Avatars and Al Future of justice: Colombia makes history by hosting its first-ever court hearing in the metaverse | Euronews (Accessed 6/03/2023)
[2] Bello, C ‘Future of justice: ‘Colombia makes history by hosting its first-ever court hearing in the metaverse’ Colombia Just Held a Court Hearing in the Metaverse—Cartoon Avatars and All (yahoo.com) (Accessed 10/03/2023)
[3] Weihang, J Zhang, Z “Metaverse + Trial + Classroom Teaching” Xiamen Siming Court promotes judicial digitalization and intelligence’ “Metaverse + Trial + Classroom Teaching” Xiamen Siming Court promotes judicial digitalization and intelligence (people.com.cn) (Accessed 8/03/2023)